A quanto pare, i domini appartenenti ad Aruba hanno smesso di funzionare, ovvero erano in modalità offline e dunque non era possibile accedervi.
Detto questo, vi lascio la notizia riguardante i malfunzionamenti che si sono verificati su Aruba, malfunzionamenti che sfortunatamente hanno inciso anche su i siti web appartenenti ad esso.
"Aruba.it è down. Uno dei principali Internet Service Provider italiani ha “spento” i suoi server, a causa – a quanto pare – di un principio d’incendio sulle batterie degli UPS sviluppatosi alle 4 del mattino nella webfarm. Un Ups è “un gruppo statico di continuità (detto anche UPS, dall’Inglese Uninterruptible Power Supply) è un’apparecchiatura che si usa per mantenere costantemente alimentati elettricamente in corrente alternata apparecchi elettrici. Si rivela necessario laddove le apparecchiature elettriche non possono in nessun caso rimanere senza corrente. È utilissimo soprattutto nei paesi dove si producono frequenti e sistematici black-out”.
L’AZIENDA COMUNICA – Sul suo profilo twitter, attivato per l’occasione, Aruba spiega la situazione: “si è attivato l’energit poweroff togliendo energia alla struttura”, “sono in corso le verifiche e le operazioni di messa in sicurezza della zona. seguiranno aggiornamenti”, “il principio di incendio ha coinvolto la zona degli ups senza intaccare le sale dati”, che non hanno subito alcun danno, “stiamo procedendo con la rimozione della polvere prodotta dalla combustione. a seguire verranno effettuati gli interventi di ripristino”, “stiamo privilegiando la sicurezza delle persone: la riaccensione senza dovute verifiche, creerebbe un pericolo e causarebbe nuove ricadute”, scrivono. E si parla di 24 ore di down programmato prima di ripristinare tutto.
TWITTER SCATENATO – In attesa che i tecnici ripristinino la situazione, su Twitter gli utenti sono scatenati: “aruba down ancora una volta! dopo l’alluvione ora il fuoco”, dice Cristiana, riferendosi a un allagamento che, secondo alcuni, qualche tempo fa aveva buttato giù i server (secondo altri all’epoca si trattò di errore umano). In attesa delle cavallette, c’è chi la butta in politica: “A La Russa hanno detto che avremmo colpito solo siti strategici. E quello ha fatto bombardare #aruba”
E anche chi ne fa una questione atomica: “I Tecnici Di #Aruba stanno cercando di bloccare il reattore, ma si teme la fuoriuscita di pixel”. Arriva anche qualche critica: “In momenti come questi si capisce quanto è rischioso affidarsi ad un solo operatore, che non fa mirroring neppure dei proprio dns”. E c’è anche chi parla di class action per i disagi subiti (un po’ fantasioso, per un down di qualche ora nella notte). Intanto, il sito del Fatto Quotidiano, anch’esso su hosting Aruba, è perfettamente visibile: probabilmente si trova su un datacenter diverso da quello della normale clientela.
Edit: nei commenti ci fanno notare che il sito del Fatto non è più su Aruba (lo era fino a qualche tempo fa). Cancelliamo quindi il riferimento.
Edit2: l’agenzia di stampa ANSA: “Un principio d’incendio in una stanza dove sono stati montati i gruppi di continuita’ ha danneggiato, la notte scorsa, una ‘server farm’ di ‘Aruba.it’, azienda che ha sede in via delle Biole ad Arezzo. Le fiamme hanno coinvolto la zona delle ‘ups’ ovvero le periferiche, senza intaccare la sala dati, creando disagi ai server internet di aziende che fanno capo ad ‘Aruba.it’. Disagi si stanno verificando soprattutto con l’ uso della posta certificata di molte aziende. Secondo i vigili del fuoco, che sono stati impegnati per circa tre ore, il principio del rogo sarebbe stato causato da un surriscaldamento. I tecnici di ‘Aruba.it’ stanno lavorando per ripristinare la situazione. Non sono stati definiti i tempi in cui la funzionalita’ tornera’ alla normalita’."
